Recensioni VC/WW

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gattochiatto
view post Posted on 22/5/2008, 14:02




Final Fantasy Crystal Chronicles: My Life as a King

Fated to Pretend
Tra i titoli di lancio del servizio di digital delivery targato Nintendo, il più controverso è sicuramente Final Fantasy Crystal Chronicles: My Life as a King. Dietro questo altisonante nome si nasconde il terzo capitolo della serie di spin off del franchise portante della casa dei Chocobo. I motivi per cui questa piccola produzione ha causato tanto scalpore sono principlamente due. Il primo è che, per la prima volta, un titolo legato al nome Crystal Chronicles non sarà incentrato sull'esplorazione multigiocatore di dungeon: il titolo Wiiware è invece un gestionale, in cui verremo chiamati a popolare una città deserta, costruendo case e determinando le azioni degli abitanti.
Il secondo motivo, il più importante, è che My Life as a King è il primo gioco ad abbracciare la nuova filosofia Nintendo del Pay to Play. La presenza di un bollino rosso fiammante nella schermata di download indica infatti che il titolo Square-Enix può accedere alla rete, nella fattispecie per scaricare contenuti aggiuntivi di varia natura, che possono essere considerati veri e propri pacchetti di espansione.
Il motivo per cui la polemica è dilagata, scorrendo per la rete più veloce di un fiume in piena, è semplice. In molti hanno subito additato My Life as a King come un prodotto monco, incompleto, una truffa ai danni dei giocatori. Persino talune illustri riviste del settore, all'uscita del gioco, si sono sbilanciate esprimendo ed alimentando giudizi di tal genere, gettando ancor più sabbia negli occhi della platea videoludica in attesa di conferme e smentite.
La verità è che il terzo episodio di Crystal Chronicles va valutato sopratutto per quello che è al momento dell'acquisto.
Dopo aver speso i 1500 Wii Points necessari (che al momento sono la somma più altra da sborsare per un titolo Wiiware), infatti, quello che Square-Enix propone ai videogiocatori è un gestionale estremamente interessante.

Giovani monarchi magici
La trama di My Life as a King si colloca esattamente dopo l'esodo delle carovane protagoniste del primo titolo della serie. Sventata la minaccia del miasma che aveva precluso la vita in molte zone non protette dai cristalli, il giovane re Leo, accompagnato dai fedeli servitori Chime e Hugh Yurg, fa finalmente ritorno nel regno abbandonato da suo padre: Epitav.
Grazie al potere delle Architeck donategli dal cristallo magico che protegge i resti della città, il giovane Re dovrà ricostruire la gloriosa capitale da zero.

L'idea di controllare il piccolo monarca piuttosto che il solito party di avventurieri si traduce in un gameplay unico per i canoni della saga: come accennato poco fa non saremo noi a sporcarci le mani con sangue di mostro, ma saremo piuttosto costretti (e controvoglia) ad amministrare l'economia del regno e ad improvvisarci PR per mantenere alto il morale di truppe e cittadini.
La storia del gioco è scandita in capitoli, che si susseguiranno una volta raggiunti dei requisiti chiave, e in giornate, durante le quali potremo pubblicare una richiesta per ogni bacheca disposta in città e costruire nuove strutture.
Come ogni strategico che si rispetti, per mandare avanti la baracca occorre raccogliere e distribuire intelligentemente delle risorse. In Crystal Chronicles, nella fattispecie, avremo bisogno di sfere magiche per lanciare gli incantesimi di Architeck e di Gil per pagare gli avventurieri assoldati.
Inizialmente, purtroppo, il ritmo di gioco sarà lento e poco vario: potremo abbellire il paesaggio solo con modeste casette che, una volta posizionate, verranno popolate da due cittadini per ognuna. Tra gli abitanti qualcuno si farà immediatamente avanti per vestire i panni di intrepido avventuriero, che dovremo allenare inviandolo nei dungeon più piccoli e semplici, scegliendo quelli più vicini alla città dalla mappa di gioco.
Non potremo visionare personalmente lo stato di queste operazioni, ma a fine giornata verrà redatto un report dettagliatissimo, che illustrerà tutti gli spostamenti dei guerrieri. Volendo, sarà possibile spulciare informazioni sempre più dettagliate, scoprendo persino lo svolgimento dei turni di combattimento, con tanto di danni, oggetti utilizzati e relativo effetto, e addirittura commenti dei personaggi, che dedicheranno ad esempio le vittorie alla gloria del regno, o descriveranno le loro peripezie scusandosi per aver deluso il pargolo reale in caso di sconfitta.
Anche i cittadini che pian piano popoleranno le strade, grazie ad una manciata di frasi scriptate, che a causa del numero ridotto non tarderanno a ripetersi, riusciranno comunque ad ingraziarsi le simpatie dei giocatori contribuendo, assieme alla trama interessante, alla creazione di un'atmosfera al 100% degna del nome che questo strategico reca.
Chiaramente gli utenti meno pazienti troveranno inutile questa caratteristica prettamente narrativa, ma al contrario ne saranno entusiasti i fan dei giochi di ruolo, che si renderanno conto di come effettivamente dietro un'interfaccia semplice e malgrado non sia possibile entrare personalmente nei vari dungeon, i programmatori abbiano svolto un lavoro di caratterizzazione di ambientazioni e personaggi ragguardevole.
Mattone dopo mattone
Passata la prima settimana avremo già a disposizione un manipolo più nutrito di eroi (inizialmente il limite è di quattro), e grazie alle loro gesta potremo completare l'esplorazione dei vari labirinti, recuperando preziosi progetti architettonici, garantendo possibilità di scelta maggiori.
Costruendo i forni, non solo potremo fare felici i cittadini affamati, ma si sbloccherà la prima di una lunga lista di compiti secondari che impegneranno il giocatore nell'attesa del passaggio tra una giornata e l'altra. Un apposito misurino comparirà infatti nell'angolo in alto a sinistra dello schermo: potremo caricarlo prestando ascolto a ciò che i nostri sudditi avranno da dire: una volta completa, la barretta potrà essere usata in due modi: per aumentare le caratteristiche dei guerrieri e migliorare rapporti tra i cittadini, che in tal maniera resteranno in strada per più tempo, lasciando le luci delle case accese anche durante il vespro e consentendoci di prolungare le sessioni di gioco giornaliere; oppure aumentando il prestigio della città, permettendo di organizzare feste di paese e quant'altro.
Ma le cose si faranno interessanti solo dopo parecchie ore di gioco, quando avremo ottenuto negozi di vario tipo (armi, oggetti, armature) e gli edifici in grado di cambiare le classi dei personaggi (per sfornare maghi neri o bianchi, ladri, guerrieri). Non solo determinare il ruolo dei vari personaggi sarà fondamentale per superare le sfide dei dungeon di livello più alto, ma dovremo anche mettere in conto le spese per supportare la ricerca per nuovi oggetti e nuove abilità di classe. A questo punto, la soglia di difficoltà del gioco si alzerà ponendo finalmente una vera sfida, richiedendo requisiti più specifici per battere boss ed esplorare livelli (ad esempio sarà necessario impugnare armi di ferro o sconfiggere nemici resistenti agli attacchi fisici). Inoltre, per raggiungere livelli di sviluppo tecnologici più alti, dovremo recuperare degli artefatti con party adeguatamente preparati.
Proseguendo nel gioco, scopriremo come anche la crescita dei personaggi sia influenzata profondamente dalla posizione degli edifici, oltre che dalle medaglie che potremo apporre sui più valorosi per potenziarne le caratteristiche, e si sbloccheranno ancora più tipi di costruzioni, tra cui il più importante è la taverna, che ci permetterà di organizzare veri e propri party esplorativi, rendendo il gioco ancor più vicino ai canoni dei GDR e raggiungendo un livello di coinvolgimento così alto che sarà quasi impossibile staccarsi dal Wiimote. Le primissime ore di gioco non saranno che un noioso ricordo sbiadito. Giorno dopo giorno impareremo ad impartire gli ordini sempre più velocemente, e mentre sullo schermo compariranno avvisi circa l'esito delle missioni, potremo girovagare per la città upgradandone i vari parametri.

Uno sguardo al comparto tecnico
I controlli del gioco non fanno particolare uso di Wiimote o Nunchuck; l'unico comando affidato ai sensori di movimento è il richiamo di Chime, cui potremo chiedere servigi previa scossa del telecomando. Il resto delle azioni si svolge tramite stick analogico e i tasti A e B, utilizzati tanto per camminare e parlare con i passanti quanto per gestire i numerosi menu.
L'unico ambiente di gioco esplorabile concretamente è la cittadina che noi stessi avremo modo di costruire. Grazie alla possibilità di personalizzarla utilizzando un gran numero di edifici diversi, difficilmente un setting pur così limitato verrà a noia. Merito dell'ottima caratterizzazione dell'ambientazione e delle varie costruzioni, coloratissime e molto dettagliate. Inoltre con la sua espansione, sempre più personaggi calcheranno i viottoli e le stradine tra le case, rendendo veramente viva la città e regalando grandi soddisfazioni. I modelli dei cittadini, degli avventurieri e dei protagonisti riprendono moltissime fattezze di quelli del primo Crystal Chronicle su Gamecube, mantenendo una certa coerenza con la serie e al tempo stesso garantendo una qualità più elevata grazie a texture nuove di zecca ed un comparto animazioni più variegato. Unici nei: i modelli dei cittadini sono pochi, ed alcune animazioni appaiono un po' troppo meccaniche. Pesa poi durante le cutscene la mancanza totale di animazioni facciali. Non bisogna però dimenticare che My Life as a King è un titolo da 15 euro, e malgrado questo riesce a rivaleggiare) e superare) la maggioranza dei titoli apparsi fin'ora sulla bianca console Nintendo.
Il comparto sonoro è ugualmente curato, composto da track curate e molto piacevoli, seppur non troppo numerose.
Purtroppo, perfettamente in linea con le infelici scelte che Square-Enix sta adottando con sempre più titoli "minori", nemmeno My Life as a King ha beneficiato di una localizzazione Italiana. Un vero problema, vista la natura del gioco, non certo adatto a chi è incapace di comprendere l'ideoma inglese.

L'argomento scottante
Veniamo ora all'argomento più scottante legato al gioco, ovvero i pacchetti di espansione.
Al momento numerose possibilità sono offerte al giocatore per potenziare l'esperienza di gioco che, ci teniamo a sottolinearlo, non risulta assolutamente compromessa in caso si decida di accontentarsi del download di base.
Quelle offerte dal servizio sono, appunto, espansioni, in grado di arricchire certamente il gameplay e parzialmente anche il comparto grafico del titolo, ma non indispensabili per la sua fruizione, e includono nuove razze di personaggi, dungeon ed edifici supplementari. Come avrete probabilmente intuito, queste aggiunte impreziosiscono la varietà del gioco, mettendo sul tavolo ulteriori variabili utili a prolungarne la longevità. In alcuni casi il prezzo dei download è perfettamente ragionevole (300 punti per il pack comprendente 11 dungeon, ad esempio), in altri invece elevato ma comunque abbordabile (800 per reclutare personaggi di razze non umane, ovvero Selkie, Yuke e Lilty). Starà ai gusti e alle necessità del giocatore decidere se investire più denaro in questa fatica Square-Enix per aggiunte più o meno utili (c'è anche spazio per il fan-service, con costumi aggiuntivi per Chime o Leo).
Acquistando tutti gli add-on, la spesa non supera comunque 30 euro. Critiche e cinismo a parte, per molto di più vengono venduti titoli ben più immeritevoli sugli scaffali dei negozi.

COMMENTO FINALE
Final Fantasy Crystal Chronicles: My Life as a King è un ottimo gestionale, ben bilanciato ed assuefacente oltre ogni aspettativa, malgrado la ripetitività di fondo. Basta superare le prime fasi tutorali per farsi avvolgere completamente da un gameplay sorprendentemente profondo ed un mondo di gioco estremamente gradevole e ben caratterizzato.
La presenza di un nutrito numero di espansioni con cui allungare ulteriormente l'esperienza di gioco (che con il tempo non potranno che aumentare) è un elemento importante, e va considerato come motivo in più per provare il gioco piuttosto che una fonte di malcontento. Dopotutto, se il titolo fosse stato presentato e venduto così com'è nei negozi, ai soliti 50 euro, nessuno si sarebbe lamentato.
Invece per godere di questa piccola gemma bastano 1500 punti Wii e meno di 300 blocchi liberi sulla console
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GRAFICA E TECNICA 8
COLONNA SONORA 7.5
GIOCABILITA' 7.5
LONGEVITA' 8.5

GLOBALE 8

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Edited by gattochiatto - 26/11/2008, 18:04
 
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gattochiatto
view post Posted on 22/5/2008, 14:10




Lost Winds

La carica dei WiiWare

Il 20 maggio anche Nintendo, dopo il fruttuoso esperimento della Virtual Console, inizierà a distribuire giochi a pagamento tramite il canale WiiWare. Con titoli come Dr. Mario Online RX, Star Soldier R, Final Fantasy Crystal Chronicles: My Life as a King, Toki Tori, Wii Ware si profila un’offerta vasta e molto varia, in grado di accontentare ogni palato. Ma tra i prodotti che nel corso del tempo sono stati presentati al pubblico, uno in particolare ha da subito attirato l’attenzione di molti giocatori, per i suoi onirici tratti artistici e per le promesse (vedremo dopo se mantenute) di un gameplay fresco ed accattivante: Lost Winds, un palatform-adventure sviluppato da Frontier, che gli amanti del videogaming indipendente non potranno che immediatamente associare a capolavori semisconosciuti come Knytt Stories o Within a Deep Forest.
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Fiabe
Toku è un ragazzino che abita in un pacifico villaggio immerso nel verde. La sua vita è fatta di passeggiate su sentieri tra i boschi e pisolini sotto le larghe e fresche fronde di grandi alberi. Un giorno uno strano scherzo del destino gli fa fare un incontro inaspettato: mentre cammina su ponte naturale vede la terra cedere sotto i suoi piedi, e sprofonda in una buia caverna. Privo di sensi, viene risvegliato da una misteriosa voce: è Enril, uno spirito del vento, che ha bisogno del suo aiuto. Il demone elementale Balasar, una volta rinchiuso dai poteri degli spiriti, sta riprendendo forza e forma, e la terra natia di Toku è di nuovo in pericolo…
If you listen to the wind you can hear me again…
L’inizio di una fiaba, tale sembra ciò appena raccontato. Ed in effetti Lost Winds è una fiaba a tutti gli effetti. Dal primo momento in cui il giocatore prende in mano Wiimote e Nunchaku ed entra nei panni di Toku, ci si accorge che qualcosa di magico è all’opera, ed i primi salti effettuati con l’ausilio del vento non possono non strappare un sorriso di gioia e partecipazione. Non è un caso che l’unico movimento concesso a Toku (impartibile tramite la levetta analogica del Nunchaku) sia il camminare (con la piccola aggiunta di arrampicarsi su bassi gradini); per volare, gestire le correnti eoliche, librarsi nell’aria come un uccello, ci si affida al Wiimote, tramite il puntatore e fluidi movimenti.
C’è una rottura degli schemi tipici del platform classico, e non si può rimanerne estranei: è stridente la contrapposizione tra la voluta rigidità dei controlli tradizionali e la poliedricità data dall’utilizzo del vento, tale che si arriva ad affidarsi totalmente al magico telecomando, per ogni azione. E si rimane incantati dalla libertà di superare volando profondi baratri, di spalmare sul muro i nemici (prima semplici blob, poi creature diverse e che necessitano un altrettanto diverso approccio), di usare il vento per comandare il fuoco al fine di bruciare barriere di legno, di spruzzare acqua su semi assetati, di creare turbini con i quali avvolgere i nemici.
E ancora dalla possibilità sospendere pesanti pietre nel vuoto e scagliarle contro portoni ritenuti un attimo prima ostacoli insormontabili, di incanalare correnti in particolari artefatti cavi, al fine di farli risuonare della potenza del vento per poter cosi rompere con le loro vibrazioni sonore pesanti ed imponenti cristalli. Basterà poi accarezzare vari oggetti (funghi, alberi, mulini), per farne uscire piccole gocce blu, da catturare con il puntatore del Wiimote: queste riempiranno la barra dello spirito del vento, e serviranno a mo’ di vite una volta esaurita l’energia di Toku, rappresentata dal classico cuoricino (e ripristinabile tramite ortaggi da raccogliere, anche qui, con l’aiuto del vento). Tutti questi elementi non sono buttati a caso in un calderone ribollente, ma organizzati in una ricetta sopraffina in cui ogni ingrediente ha un suo perché, il suo gusto, ed è pesato al milligrammo.
A far da sostegno infatti c’è un level design eccellente, nella sua accezione più sopraffina di armonia, continuità e coerenza: un mondo di gioco che ha nella piattaforma il suo elemento fondante, e non si basa sull'idea incredibilmente abusata e tremendamente fuorviante d’impatto delle architetture. Perché il divertimento non sta nell’intrico o nella maestosità delle strutture (elemento che potrebbe essere di contorno), ma nel vedere in ogni piattaforma un trampolino da cui librarsi nell’aria, per poi atterrare su un’altra ancora più alta, ed infine su quel pendio che ad un primo passaggio sembrava tanto lontano, ma che con un nuovo potere ora possiamo raggiungere. La struttura di gioco non è fatta di livelli separati. Pur parlando di platform, infatti, ci troveremo a volteggiare in un mondo coerente, in un ambiente unico, certo con diverse zone, ma che ha nel suo essere inscindibile e progressivo le sue peculiarità. Siamo più vicini ad un Metroid (con le dovute distinzioni di spazio, ma non di qualità) che ad un Super Mario Bros., essendo presente quel backtracking (anche qui nella sua accezione migliore) ed un sistema di acquisizione progressiva di abilità tipico della serie citata. Lost Winds sotto questo punto di vista rappresenta una lezione che in molti oggi dovrebbero imparare: è ancora il divertimento il punto fondante del videogioco e soprattutto il frutto da concedere al videogiocare, e quella cura che viene riposta troppo spesso in aspetti secondari (su tutti l’ostentazione del poligono) dovrebbe essere trasferita sul nucleo del gioco. E con questo non intendiamo assolutamente dire che Lost Winds non sia curato anche da quel punto di vista, perché anche a vedersi (e da ascoltare) è qualcosa di eccezionale.

…high up in the trees as it moves through the leaves
Come immaginavate i mondi che erano descritti nelle fiabe che vi venivano lette o raccontate? Colorati sicuramente. Popolati da strani ometti, probabilmente.
Lost Winds è la trasposizione videoludica della vostra immaginazione. Il mondo è fatto di verdi prati, fresche cascate, grotte in cui splendono preziose gemme, placide colline sormontate da lenti mulini. Ma qui si è assai lontani dai canoni classici e stereotipati: basta vedere i copricapi degli abitanti del villaggio, cosi buffi, gli alberi, dipinti in maniera assai lontana dai toni classici, i nemici, cosi semplici ma non per questo anonimi. Ed il tutto è reso con una cura unica: anche solo passando il puntatore su qualunque oggetto lo vedrete reagire di conseguenza, sia questo un albero le cui foglie vengono mosse da una piacevole brezza, sia un fiacco braciere che necessita di aria per essere ravvivato. Bello, bellissimo da vedere quindi: ma il comparto sonoro non è da meno.
Le musiche che accompagnano le nostre peripezie sono una piacevole sinfonia di flauti etnici, ed il mondo risuona di vita: il cinguettio degli uccelli, le risate dei bambini, lo scorrere placido dell’acqua, tutti effetti di una qualità indiscutibile.

Sulla validità e sulle possibilità offerte dal sistema di controllo si è già detto ampiamente, ma di certo non farà male tranquillizzare coloro che nutrono qualche dubbio sulla sua praticità: è tutto perfetto, pennellare (perché proprio di disegnare si tratta) le correnti è estremamente facile e preciso, ed una fisica credibile non fa che aumentarne la gradevolezza.
Lost Winds ha un unico difetto, che sarà più o meno trascurabile a seconda del tipo di giocatore: la longevità. Per completare il gioco saranno necessarie tre ore e poco più, magari quattro volendo prendere tutti gli idoli nascosti nei vari luoghi.
Paradossalmente la sua brevità potrebbe portare molti a giocarlo più volte, dal momento che lo si può finire in poche sessioni, proprio come accadeva con i bei vecchi videogame di una volta.
Il problema è che, ad un secondo approccio, niente cambia e non ci è offerta nessuna possibilità aggiuntiva: niente online, niente Wi-Fi Connection. Fargliene una colpa sarebbe però un delitto (soprattutto per la tendenza di molti a screditare un gioco ingigantendo quello che magari rappresenta il suo unico punto debole), se non altro perché si sta parlando di un titolo da dieci euro (e sappiamo quanti altri titoli propongano longevità simile a prezzo cinque volte maggiore) ma soprattutto per il fatto che una simile esperienza non è rintracciabile altrove, se non nei capolavori indiscussi del genere, e nelle gemme impolverate che il passato ci ha regalato.

COMMENTO FINALE
Lost Winds è un perla. Da giocare, da vedere, da ascoltare. Anche più volte, perché si presta a sessioni di gioco di lungo respiro, sufficienti a completarlo. Le tre/quattro ore di gioco saranno forse poche per alcuni, ma bisogna sottolineare ancora una volta come la longevità di un titolo del genere non può fungere da discriminante sull'acquisto.
Anche perché le "poche" ore che Lost Winds vi regalerà saranno tra le migliori spese con un videogioco, e questa è una garanzia.

GRAFICA E TECNICA 9
COLONNA SONORA 8.5
GIOCABILITA' 9
LONGEVITA' 6

GLOBALE 9

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Edited by gattochiatto - 26/11/2008, 18:04
 
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view post Posted on 22/5/2008, 14:20
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So che Kassim non riesce a staccarsi! :XD:
 
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Kassim92
view post Posted on 24/5/2008, 18:07




ultimamente sto allentando la presa dato che mi manca un dungeon per finire la storia :XD: però con i contenuti online da scaricare è veramente un gioco infinito. La grafica è stupefacente per il rapporto con quanto pesi il gioco e soprattutto la città man mano che si completa e una volta finita è veramente bella da vedere! sembra un paesino alsaziano! Mi piace moltissimo!
 
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ciropi
view post Posted on 27/5/2008, 21:21




sono indeciso su quale comprare: o questo o ff!
 
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gattochiatto
view post Posted on 28/5/2008, 21:33




questo mi pare un gioco piu leggero...a me personalmente FF per quanto si possa ritenere favoloso, non mi attira perchè non apprezzo il genere....
questo LostWinds mi ispira invece parecchio e forse lo prenderò...
 
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ciropi
view post Posted on 29/5/2008, 20:49




alla fine ho preso ff! favoloso!
 
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gattochiatto
view post Posted on 30/5/2008, 13:40




XD!bene...l'importante è quello!! :D
 
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pokemontone
view post Posted on 18/6/2008, 18:53




Toki Tori
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Piattaforma:Wii Ware
Distributore:Two Tribes
Prezzo:900 Wii Points
Genere:Puzzle game

INTRO
parecchi anni fa, su game boy color e game boy advance, questo gioco si ritaglio una piccola fetta di appassionati ed ora il team di sviluppo ci riprova sul neo servizio Wii Ware del Wii.

Presentazione
Accedendo al gioco, si viene travolti da un' allegra schermata iniziale,con un carino puntatore
a forma di uovo,subito si nota la veste parecchio colorata di gioco.La modalità è solo una,ovvero quella dedicata all' "avventura" del nostro pulcino, per l' appunto Toki Tori

Gioco
subito,con poche righe di storia si viene catapultati nel primo livello di gioco.Il gioco, è un puzzle game-avventura,il cui scopo è raccogliere tutte le uova presenti muovendosi nei livelli.In più il pulcino avrà a disposizione svariati oggetti in numero limitato:alcuni potranno paralizzare o risucchiare i nemici,altri creeranno ponti, e altri ancora tramuterranno il pulcino in una bolla capace di galleggiare (solo nell' ultima ambientazione).Il gioco è diviso in 4 ambientazioni(cascate castello,paludi,mare),ognuna con 10 quadri (più 2 extra per i nuovi strumenti)e altri 6-10 quadri difficili ma che non servono per completare l' avventura per un totale di oltre 70 quadri.Se all' inizio un quadro puo essere completato in pochi minuti,alla fine anche in quadri non difficili richiederanno 20-25 minuti l' uno e si potranno risolvere solo con un corretto studio dell' quadro stesso(premendo "-"si potrà visualizzare tutto il livello e studiarlo).Per porre rimedio alla difficolta di questi ultimi gli aviluppatori hanno messo a disposizione dell' utente un bonus da usare in un livello.Usandolo passerete quel livello ma l' unico modo per riprendervi il bonus sarà completare esso.Toki Tori sorprende soprattutto per la realizzazione dei livelli:gli sviluppatori si sono scervellati e alla fine il risultato è piu che ottimo:i livelli sono tutti "inteligenti" e quando se ne porta a termine uno difficile la soddisfazione è davvero tanta.Si puo controllare il movimento del pulcino in diversi modi: o con solo il wiimote,indicando un punto dello schermo,lì si dirigerà il pulcino,oppure anche con il nunchuck,in questo caso muoveremo il nostro pulcino con la levetta analogica.Con solo il wimote gli oggetti si potranno selezionare facendo oscillare il telecomando a destra o sinistra mentre con il nunchuck si dovrà premere "z".Consigliamo il sistema solo con il wiimote.Ultima segnalazione:il gioco,man mano che procederete con l' avventura, manderà lettere nella vostra bacheca messaggi:queste lettere avranno allegata una simpatica foto e racconteranno le avventure che state giocando,una simpatica e gradevole aggiunta,che dimostra quanto gli sviluppatori ci abbiano messo cura nel gioco.

Grafica
Colorata in modo eccelso,ottime le animazioni.La terza ambientazione ha colori discutibili ma è l' unica che non ha convinto il pieno,il resto, anche senza tocchi di classe,resta piacevole e pulito alla vista.

Sonoro
Eccelse le musiche di sottofondo,quella del primo mondo è allegra ma sono quelle del terzo e soprattutto quarto mondo a strappare applausi.Sulla lunga,visto che le musiche del gioco sono 6 in totale stancano.

Longevità
A prezzo pieno era troppo ma a "prezzo Wii Ware" si dimostra all' altezza.Se amate il genere,Toki Tori vi spremerà i neuroni per almeno 20 ore,se invece non amate il genere e non completerete tutti i livelli (quelli difficili richiedono 1 ora l' uno) all' ora il tempo è sulle 10 ore di gioco,comunque una longevità di tutto rispetto

in totale Toki Tori è un ottimo gioco per gli amanti del genere,gli strumenti sono tantissimi e vari (ponti,pietre,aspiralumache,teletrasporti) e contribuiscono a donare lunga vita e divertimento a questo titolo.La grafica colorata e leggebile e la struttura dei livelli,unita ad un sonoro tutto sommato carino rende Toki Tori uno dei titoli più validi del servizio Wii Ware.

Verdetto

Grafica: 7.5
Sonoro: 8
giocabilità:8
Longevità:7.5
Globale:7.8

Pro & Contro
-ottima realizzazione dei livelli -ai non amanti del genere potrebbe stancare
-ottimo sonoro... -...alla lunga ripetitivo
-grafica leggibile

FONTE:Pokemonton's review

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Edited by pokemontone - 18/6/2008, 20:44
 
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gattochiatto
view post Posted on 18/6/2008, 19:23




SPETTACOLO!!! è bello vedere giochi validi anche su WiiWare! ^_^

SPOILER (click to view)
WEEEE POKéMONTONEEEE!!!! posso darti il BENTORNATO?
 
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view post Posted on 18/6/2008, 19:38
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Pokemontone??? O_O

Comunque indica la fonte ;)
 
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pokemontone
view post Posted on 18/6/2008, 19:43




la fonte? forse mi avete frainteso comunque la metto
 
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leopard
view post Posted on 18/6/2008, 20:00




anche io avevo messo una recenzione su tokitori cmq bentornato!
 
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pokemontone
view post Posted on 18/6/2008, 20:06




ma quella non era proprio una recensione...comunque hai visto la fonte?La mia è piu affidabile
:lol:
 
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view post Posted on 18/6/2008, 20:19
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CITAZIONE (pokemontone @ 18/6/2008, 20:43)
la fonte? forse mi avete frainteso comunque la metto

:lol: scusa ma devo ammettere che ho dato una lettura superficiale senza attenzione, quindi non ho notato che era scritta di tuo pugno!
Davvero bravo!!!! Scusami! ^_^
 
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47 replies since 22/5/2008, 14:02   648 views
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