Square-Enix e il WiiNella scorsa generazione Square-Enix propose soltanto un titolo per GameCube. Era il primo episodio di una nuova serie collocata sotto la famosa etichetta Final Fantasy, denominata questa volta Crystal Chronicles.
Una serie atipica, diversa, che nella scorsa generazione si fece portatrice del concept di RPG multiplayer, con tanto di connettivià tra GC e GameBoy (particolare che molti vedono come il più grosso limite di fruizione).
Grazie al successo del DS, che proprio in S-E hanno visto la terza parte di maggior successo, seconda soltanto alla stessa Nintendo, su Wii la casa giapponese ha provato a cambiare strategia, supportando la console quantomeno con prodotti-test, fortemente sperimentali, sin dall'inizio.
Nel giro di pochi mesi, infatti, Square-Enix ha proposto un Dungeon Crawler (sempre appartenente al progetto Final Fantasy) con protagonista il giallo pennuto Chocobo, e soprattutto (dal lato commerciale) lo spin-off dell'importantissimo brand Dragon Quest, quello Sword che è il secondo prodotto non firmato direttamente dalla grande N più venduto in Giappone.
A completare il quadro ci ha pensato poi, al tempo, l'annuncio di un nuovo episodio del brand Crystal Chronicles. Ma qui -ad un certo punto- qualcosa si inceppa.
Idee, ripensamenti, rimandi
Durante il lontano E3 2006 Square-Enix mostra al pubblico un brevissimo filmato dedicato al nuovo episodio della saga, che sembra ripercorrere le scelte stilistiche e di gameplay del primo capitolo per GC, e della versione inedita uscita nel frattempo su DS (Ring of Fates). Look fiabesco e cartoonoso, leggermente deformed, per un prodotto presumibilmente pronto a ricalcare anche gli stilemi di gameplay tipici della saga, orientati al multiplayer e forse verso un target più giovane, rispetto al brand principale.
Purtroppo, dopo quel breve filmato il gioco sembra sparire, senza lasciare traccia. Si inizia a temere per il suo destino, quando le cose si complicano ulteriormente. Square-Enix annuncia, infatti, la realizzazione di My Life as a King, uno spin off della serie Crystal Chronicles lanciato come prodotto di punta del nuovo servizio di download esclusivo del Wii. Un titolo per Wiiware incentrato su una giocabilità tipica dei gestionali, dove, all'interno dell'universo finzionale tipico, con classi e razze riprese dai precedenti episodi, vestiremo i panni di un giovane re intento alla ricostruzione del suo villaggio, grazie allo sfruttamento delle risorse derivanti dal famoso cristallo purificatore.
Un buon prodotto, ma molto lontano per tipologia e realizzazione da quanto precedentemente proposto, che con le luci della ribalta incentrate su di sè fa temere che il progetto originario sia stato ormai definitivamente bocciato.
Ma proprio nel momento in cui le speranze sembravano ormai svanite, la casa giapponese sorprende tutti, mostrando un nuovo trailer per Crystal Bearers. Un video che sconquassa quanto si era visto in passato, e segna una nuova via per le "cronache del cristallo". Look più adulto, gameplay ancora più action, atmosfere vicine più a Kingdom Hearts che a un normale Final Fantasy. Il prodotto torna, quindi, e apparentemente anche più "pesante" sul versante commerciale, quasi a voler rassicurare i possessori della bianca console Nintendo del fatto che S-E voglia prendersi soddisfazioni anche su Wii. Ma come già accaduto in passato, il gioco scompare nell'oblio del nulla.
La luce in fondo al tunnel
All'improvviso però ecco annunciato l'ennesimo prodotto-esperimento legato alla saga. FFCC Echoes of Time fa infatti la sua comparsa, presentandosi come il primo titolo a sfruttare il Pollux Engine, capace di generare possibilità di gioco cross-platform, in questo caso tra DS e Wii. Il seguito del Ring of Fates arriva dunque a lambire anche i lidi del Wii, con un gameplay incentrato sul multiplayer sia offline che offline, capace di far comunicare i possessori di entrambe le versioni. Curiosità e apprezzamento vengono mostrati senza riserve, ma soprattutto per la versione DS, visto che quella Wii sembra un porting da portatile, poco convincente sul versante grafico.
Lo sconforto prende però il sopravvento, poichè il titolo espressamente dedicato alla Home Console pare svanito ancora una volta, e ci si inizia a chiedere se vedrà mai realmente la luce.
Per fortuna, nel giro di poche settimane le cose prendono una piega inaspettata.
Dapprima S-E rilascia un comunicato ufficiale nel quale rassicura sullo stato di sviluppo, e poco dopo cala il definitivo asso confermando l'esistenza di Crystal Bearers: un nuovo inedito trailer del gioco sarà contenuto infatti nella versione home di Echoes of Time.
Ed ecco che pochi giorni fa il suddetto titolo arriva sul mercato giapponese, portanto con sè il trailer atteso. Ben tre minuti che presentano un mix tra cut scene (con motore di gioco) e fasi di gameplay, che rincuorano i giocatori anche per l'impegno che la casa sembra aver dedicato allo sviluppo di questo progetto.
...e cambiamenti
Il titolo conferma il cambio di impostazione rispetto all'origine, ribadendo un look più adulto e una giocabilità incentrata sul single player. Notevole anche l'inserimento molto preponderante di elementi action e adventure, con grandi aree da esplorare, personaggi con cui interagire e una trama apparentemente più di spessore che nei precedenti capitoli. La struttura portante del Gameplay non è ancora non del tutto comprensibile, ma senza dubbio appare accattivante: si può già notare come essa sia incentrata su poteri di telecinesi del protagonista, derivanti dallo sfruttamento dei cristalli. In fase di gioco il tutto si tradurrà in una grande interazione con nemici e ambiente, basata in particolare sul puntatore del telecomando Wii.
Ma entriamo più nel dettaglio.
Il versante sonoro offre due distinti momenti: inizialmente, ad accompagnare scene di lotta ambientate in una sorta di ranch, troviamo un ritmo country-rock. Onestamente un po' spiazzante, per le tipiche ambientazioni fantasy della saga, e che non appare del tutto capace di coinvolgere pienamente. Con il cambio di location, ecco tornare melodie più tipicamente epiche, maggiormente capaci di sottolineare il tenore delle scene a video. Menzione particolare per l'ottimo doppiaggio giapponese, davvero molto d'atmosfra, con voci profondamente coinvolte nell'universo finzionale.
Per quanto concerne la grafica, una volta recuperato il video a qualità decente, non si può che apprezzare quanto S-E stia facendo sotto questo punto di vista. Il versante tecnico pare offrire già buoni spunti, soprattutto in quanto ad ampiezza dei livelli. Nonostante la vastità degli spazi, il motore è capace comunque di mantenere un livello medio-alto nella qualità della texturizzazione, a fronte anche di modelli poligonali quantomeno apprezzabili e sufficientemente dettagliati. Il tutto accompagnato da piacevoli effetti speciali, buone routine di illuminazione e distorsione, legate in particolare ai poteri di telecinesi del protagonista.
Il versante stilistico, poi, è senza dubbio accattivante, con la sua capacità di conservare gli stilemi generali della serie, in quanto a divisione delle razze (Clavat, Liltie, Selkie, Yukes), palette di colori, nemici e molto altro. Un design generale che pare però filtrato, in questo caso, secondo una lezione stilistica più matura, adulta, meno deformed e maggiormente "realistica".
Per quanto riguarda la giocabilità, si diceva, Crystal Bearers sembra presentare una struttura mista, con richiami a giochi come Zelda o Kingdom Hearts. Il protagonista pare infatti doversi destreggiare tra situazioni variegate, che vanno dall'esplorazione di vaste aree cittadine, con tanto di NPC da interrogare, a momenti di spostamento più adrenalinici, come quelli in cui il protagonista si trova a doversi dondolare su aste sospese a mezz'aria per poter scavalcare muri di fuoco, o come quelli in cui è possibile spostarsi a bordo di chocobo. Da considerare inoltre la presenza di minigiochi o comunque di QTE, con l'uso dei sensori coinvolto in rapide azione istantanee, ad esempio per gareggiare nelle corse sul dorso dei gialli pennuti.
Il battle system vero e proprio, se questo termine ha ancora un significato vista la piega fortemente action intrapresa dal team di sviluppo, appare poi del tutto innovativo. Innanzitutto, non pare esserci un party, ma impersoneremo un solo protagonista. Esso si sposterà in tempo reale in ampi spazi 3D popolati di nemici di vario tipo. Un puntatore sarà sempre presente a schermo, traslucido, salvo poi diventare pienamente visibile una volta agganciato un elemento ambientale. Potremo infatti puntare il telecomando, e di conseguenza i nostri poteri virtuali, non solo sui mostri, ma anche su oggetti sparsi nello scenario.
Una volta agganciati, in sostanza potremo controllarne lo spostamento, lanciandoli gli uni contro gli altri, o contro le pareti, oppure ancora facendoli interagire in vario modo. Da quanto si è visto, sperando che siano solo due esempi tra tanti offerti nella versione finale, sarà ad esempio possibili lanciare un mostro di fuoco contro una parete rocciosa per farlo esplodere, oppure potremo lanciare dell'acqua contro un (classico) Kyaktus per farlo crescere a dismisura. Senza contare che il puntatore e i poteri psionici, derivanti presumibilmente dallo sfruttamneto dei famosi cristalli, appaiono importanti anche per fasi di puzzle solving e interazione ambientale, come lo spostameto di leve, l'apertura di porte e attività simili.
Il tutto sembra molto fresco, dedicato alle caratteristiche del Wii e potenzialmente molto interessante, anche se resta ovviamente da capirne la profondità e la varietà (ci saranno altri cristalli che sbloccano nuovi poteri? Sarà possibile optare per interazioni tra oggetti e mostri dalle conseguenze diverse? Solo il tempo ce lo dirà!).
Commento FinaleNon si possono certo trarre conclusioni dal pochissimo materiale a disposizione, ma i recenti sviluppi hanno avuto quantomeno il merito di rassicurare sull'esistenza di questo importante progetto per la lineup Wii.
Inoltre, il video mostrato è stato utile anche per confermare la direzione intrapresa da Square-Enix, che è quella di un prodotto apparentemente più adulto, più action e incentrato sul single player.
Già buono il livello grafico, molto ispirato, così come interessanti appaiono trama e giocabilità, la prima più sviluppata rispetto al passato, e la seconda incentrata su una originale interazione ambientale grazie al puntatore.
Non ci resta che attendere una maggiore copertura mediatica per questa produzione, in modo da poterla seguire passo passo nel suo intricato, ma intrigante, sviluppo.
Sperando che da oggi non scompaia ancora nell'oblio come è successo in precedenza.
[everyeye.it]
